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Sito Web interamente scritto da
Gianpietro Mogno
Webmaster programmatore e realizzatore Romagnoli Stefano
Militari &Uranio
Soldier and Uranium
L’elaborazione di questo sito risulta conforme a queste quattro argomentazioni scientifiche:
1) Quando un CEM ambientale, penetra (lo fa’ sempre) nel cemento armato (c. a.) che forma la struttura di una abitazione o di una qualsiasi altra costruzione (in c. a.), incontra il tondino di ferro che le costituisce, induce in esso un CEM indotto B dato da B = µ x H ove µ = coefficiente di permeabilità assoluta che nel caso del tondino di ferro può raggiungere il valore di alcune migliaia e H = valore del CEM inducente (quello del CEM ambientale assorbito). Nello stesso modo, ogni nuovo CEM ambientale, induce nello stesso tondino di ferro immerso nel c. a., un ulteriore Campo Magnetico indotto (funzione della sua frequenza) che sommandosi a quelli “indotti” in precedenza, fa’ diventare sempre più nocivo Il Campo Magnetico indotto risultante, in modo tale che quando esso viene assorbito dal corpo umano. Penetrando nelle cellule della persona che staziona o cammina sopra un pavimento in c. a., si ha un numero casuale ma maggiore di rotture di “catene molecolari” all’inteno delle medesime, facenti parte del corpo della persona stessa, con sviluppo nel tempo di casuali malattie nel suo corpo (croniche ma anche, mortali o invalidanti).
2) E’ reale l’esistenza della proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici detta anche SUSCETTIVITA’ magnetica.
3) Tutti i corpi in movimento (anche se il corpo in movimento è quello di un atomo), possiedono una Energia data dalla formula di Albert Estein E=mc²
4) All’interno delle cellule che formano il corpo di qualsiasi essere vivente, appartenga esso al regno animale o a quello vegetale, vi sono una quantità elevata ma ancora numericamente indeterminata di catene molecolari (Geni, Enzimi, Proteine, ecc…), ognuna con una propria funzione specifica per la regolare vita biologica della cellula. All’interno delle cellule, le rotture di catene molecolari, causate dal Campo Magnetico naturale o dal Campo Magnetico Artificiale (ambientale e artificiale), aumentano progressivamente nel tempo, determinando un altrettanto progressivo leggero decadimento biologico della cellula. Qualora il fenomeno, con il trascorrere del tempo, si ripetesse in modo analogo in molte cellule, darebbe origine (con la progressiva rottura di catene molecolari uguali), a inspiegabili, imprevedibili gravi o rare malattie (tipo Tumore, Leucemia, Distrofia, ecc…). Se la rottura delle catene molecolari avviene all’interno delle cellule Staminali, tale anomalia si trasmette per sempre in TUTTE le cellule da esse derivate con conseguenze imprevedibili!
L’Uranio impoverito è uno scarto industriale di quello arricchito; è il
residuo dell’uranio utilizzato nelle centrali atomiche per la produzione
di energia elettronucleare. L’Uranio impoverito, trova utilizzo nell’industria
bellica che produce con tale materiale, proiettili ad uso militare impiegati
in operazioni di guerra.
Il proiettile di Uranio impoverito, ha la forma di quello indicato in
Fig. A e quando viene “sparato” (Fig. 1) dall’artiglieria trovandosi a
contatto dell’aria dell’atmosfera, provoca con essa un attrito che causa un
rallentamento della velocità del proiettile, ma anche un aumento della sua
temperatura; in tali condizioni, e per l’attrito che si origina con l’aria,
rilascia alcuni atomi di Uranio (quanti non si sa’ ma miliardi). Pertanto il
proiettile in tutto il percorso della sua gittata, rilascia nell’aria
degli atomi di Uranio impoverito (sono radioattivi), che ricadendo nel
terreno lo contaminano per un tempo molto lungo (anche qualche centinaio
di migliaia di anni), prima di avere, (si suppone), un dimezzamento della
propria radioattività.
PROIETTILE INTERO
PROIETTILE SCOMPOSTO
In Fig. 1 è indicato un proiettile di Uranio impoverito appena “sparato” che
compie nell’etere la traiettoria di gittata; percorrendola, per attrito con
l’aria, disperde degli atomi di Uranio impoverito radioattivi (i puntini
indicati nel disegno con la lettera a), che ricadono per gravità sul terreno
contaminandolo). Proseguendo nel percorso della sua gittata, il proiettile (Fig.
2), arriva in prossimità dell’oggetto da colpire e la sua radioattività (in
effetti, è una frequenza elevatissima di un segnale elettromagnetico), penetra
in esso prima che il proiettile colpisca il bersaglio. La proprietà SUSCETTIVA
dei materiali ferromagnetici dice che quando un segnale elettromagnetico penetra
in un corpo, pone in orientamento (alternato e alla sua frequenza), gli atomi
“magneto sensibili” raggiunti dal CEM.
Con questa loro oscillazione, gli atomi della corazza (che sarà colpita dal
proiettile dopo pochi istanti), producono un attrito, per conseguenza un
innalzamento della sua temperatura (si ha cioè un piccolo effetto “forno a
microonde” nella struttura della corazza prima ancora di colpirla) e
conseguentemente un indebolimento della struttura del corpo in cui è penetrato
il CEM (o meglio la radioattività del proiettile di uranio impoverito).
Gli atomi di ogni corpo, hanno un’inerzia molto bassa perché è minimo il loro
peso atomico, ma in ogni caso acquisiscono dal CEM un’energia cinetica (formula
elaborata da Einstein) che è data: E = mc2 ove c = celerety (termine
inglese che in italiano indica velocità):
m = massa dell’atomo coinvolto nel movimento dalla radioattività (che è un CEM
a altissima frequenza), penetrata nel corpo.
a = accelerazione al quadrato cui è sottoposto l’atomo “magneto sensibile”
entrato in contatto con la radioattività del
proiettile.
Poiché la radioattività è un segnale elettromagnetico avente una frequenza molto
elevata (i famosi raggi X), ogni atomo nel bersaglio penetrato dalla
radioattività del proiettile, sarà sottoposto a un’elevata accelerazione e
conseguentemente produrrà in questo modo l’indebolimento strutturale della
parte del corpo (la corazza di acciaio del mezzo nemico) che verrà colpito dopo
pochi attimi, dal proiettile. Quando il proiettile all’Uranio impoverito colpirà
il bersaglio, non esploderà ma trafiggerà la sua struttura indebolita dalla
radioattività (il CEM emesso dall’Uranio del proiettile b), proseguendo anzi la
sua corsa, e perdendo ulteriormente atomi che ricadranno a terra inquinando con
la loro radioattività il terreno; questo avverrà fino a quando l’energia
cinetica di movimento che è stata impressa al proiettile con lo sparo, non sarà
terminata e il proiettile cadrà a terra fermandosi (vedi disegno in figura
3).
Il proiettile in figura 2 è molto vicino al bersaglio e la sua radioattività e
già penetrata in esso indebolendo la parte della sua struttura indicata con 2.
In figura 3 osserviamo il proiettile di Uranio impoverito che
non esplode colpendo il bersaglio ma prosegue la sua corsa dopo aver
trafitto la struttura indebolita di quanto colpito. Questo avverrebbe anche
se lo spessore della lamiera colpita, fosse parecchie volte maggiore
(qualsiasi spessore avesse) perché la radioattività del proiettile penetrando in
essa, porrebbe in orientamento a frequenza elevatissima tutti gli atomi della
lamiera cui entra in interazione anche se la corazza fosse maggiormente
spessa (come conferma la SUSCETTIVITA’ magnetica che è una proprietà
Fisica e pertanto non contestabile da nessuno!!!).
L’Uranio impoverito non possiede caratteristiche meccaniche che permettono il
verificarsi di ciò, ma tutto questo avviene per la sua radioattività (che è
un CEM a frequenza molto elevata). Vediamo ora cosa capita ai militari che in
un’operazione di guerra, partecipano a un attacco dopo un bombardamento al
nemico attuato con proiettili all’Uranio impoverito.
I militari nell’attuare il loro attacco di fanteria, normalmente
seguono la direzione del bombardamento dell’artiglieria e in questo modo si
possono verificare due condizioni:
1) La fanteria si muove attaccando in direzione del bombardamento quando
esso è in corso: in questo caso i militari, possono ricevere sulla loro
divisa da combattimento durante il corso del loro procedere nell’avanzata
effettuata sotto il bombardamento, gli atomi di Uranio impoverito caduti
dal cielo e rilasciati come pioggia in tutta la loro traiettoria dai
proiettili sparati.
2) I militari, sferrano l’attacco al termine del bombardamento,
(strisciando in alcune situazioni sul terreno) e raccogliendo nella divisa
alcuni degli atomi di Uranio impoverito ivi presenti.
I militari non sono persone che dopo una battaglia, alle nove di sera, si
mettono il pigiama per andare a dormire, anzi è probabile che tengano in
continuazione sia la divisa che gli scarponi e sia possibile abbiano
“raccolto” sulla divisa, durante l’operazione offensiva che hanno effettuato,
alcuni atomi radioattivi presenti nel terreno. In questo modo la
persona pur non avendo toccato dell’Uranio impoverito, si trova senza saperlo
con alcuni atomi dello stesso (quanti non si sa’ ma possono essere miliardi),
sulla divisa; questi ultimi (pur trattandosi solo di atomi), a causa
della loro radioattività che in effetti è un CEM a frequenza elevatissima,
svolgono in tempo reale, la loro azione nociva sugli atomi “magneto
sensibili” che contribuiscono a formare le numerose catene molecolari
all’interno delle cellule del militare.
I militari che partecipano ad un attacco contro un nemico a cui sono stati
sparati dal “fuoco amico” della loro artiglieria proiettili all’Uranio
impoverito, pur non essendo volutamente entrati in contatto con tale materiale,
si ritrovano con la tutta da combattimento impregnata da alcuni atomi di tale
materiale che svolgendo con la loro radioattività, un’azione nociva nei
confronti delle catene molecolari delle cellule del corpo della persona,
potendogli nel tempo, procurare qualsiasi tipo di patologia e in alcuni rari
casi, nel tempo anche la morte.
Il corpo umano è formato da circa 100mila miliardi di cellule all’interno
delle quali sono localizzate un numero elevato di catene molecolari; ognuna
di esse ha una sua funzione specifica, utile e indispensabile per il
corretto funzionamento biologico della cellula cui sono parte costituente, e
in definitiva del corpo umano nel suo complesso.
Le catene molecolari presenti all’interno delle cellule, sono formate
ciascuna da una successione logica di atomi uniti tra loro da legami
“fisici”. La radioattività dell’Uranio è un CEM ad altissima frequenza.
Quando penetra all’interno di un corpo, per la proprietà SUSCETTIVA dei
materiali ferromagnetici, la radioattività pone in orientamento gli atomi
“magneto sensibili” (alla frequenza specifica molto elevata della
radioattività), e in questo modo essi acquisiscono una notevole energia
cinetica per il movimento loro imposto dalla radioattività. In questo modo
gli atomi “magneto sensibili”, posti in orientamento dal CEM della
radioattività, rompono parecchie catene molecolari cui sono parte
costituente all’interno di ogni singola cellula. La rottura casuale delle
catene molecolari all’interno delle cellule, altera il regolare funzionamento
biologico delle stesse e per conseguenza si provocano e originano sul
militare le più inspiegabili patologie.
I danni procurati alle catene molecolari all’interno di molte cellule, sono in
linea di massima irreversibili e questa condizione può causare in un tempo
indefinito (pochi o molti giorni vista la notevole e imprecisata quantità di
catene molecolari rotte all’interno di molte cellule dal CEM della
radioattività assorbita), un notevole decadimento biologico delle stesse nel
corpo del militare che in taluni casi può sviluppare patologie molto nocive non
escludendo la possibilità di morte a causa di ciò. Tutto questo capita per la
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici che pur essendo una
Legge Fisica pare non sia tenuta molto
in considerazione da chi esercita il potere Politico, quello Giudiziario, o da
chi svolge sotto giuramento la funzione di perito del Tribunale (normalmente è
un Professore di Università lautamente pagato per la consulenza prestata, e
che dovrebbe (!) conoscere molto bene tale argomento da un punto di vista
scientifico (anche perché lo insegna agli allievi).
Se in Tribunale, nell’affrontare il problema della nocività della
radioattività dell’Uranio impoverito, non viene citato il meccanismo della
sua azione nociva (dovuto al proprietà SUCETTIVA), sulle catene molecolari,
non viene detto il vero, condizionando il verdetto finale emesso dal
Giudice. Se nell’aula di un Tribunale (e sotto giuramento), non viene
detto il vero, è possibile che tale atteggiamento venga giudicato
come una “falsa testimonianza” (viene commesso cioè un reato
che deve essere correttamente “redarguito” dal Giudice ma finora a
memoria d’uomo, tale condizione non si è MAI verificata!)
Nel sito
www.cemenoi.com
è spiegato in modo dettagliato, quali sono e come si realizzano gli effetti
nocivi dei CEM ambientali in bassa, media, alta, altissima frequenza sul
corpo umano. Il sito è abbastanza “corposo” (l’equivalente di circa 100
pagine); in esso si spiega da un punto di vista esclusivamente scientifico
e non secondo un’opinione personale, perché avvengono alcuni fenomeni tipo
l’aumento della temperatura corporea e quella ambientale con le
conseguenti variazioni climatiche del Pianeta o altri fenomeni
inspiegabili per la Scienza.
PERCHE’ L’URANIO E’ RADIOATTIVO
Per spiegare questa condizione occorre ricordare che:
1) Ogni elettrone è dotato sia di una carica elettrica
negativa che di una piccola carica magnetica.
2) Quando un elettrone si sposta in un conduttore, origina
sia una corrente elettrica che un piccolo Campo Magnetico.
3) Ogni atomo di Uranio, secondo la tavola periodica degli
elementi, possiede novantadue elettroni, e essi ruotando velocemente
intorno al proprio nucleo, producono solo un Campo Magnetico (non una
corrente elettrica), di valore elevato che si diffonde nello spazio
circostante arrivando a una certa distanza, avendo una frequenza elevatissima.
Una barra di Uranio, è formata da miliardi di miliardi di miliardi di atomi
ognuno dei quali, per le cose dette in precedenza, ha un suo Campo
Magnetico (che in effetti è una radioattività), di valore più o meno
elevata. Pertanto il Campo Magnetico nella totalità degli atomi del materiale
sarà notevole e diffondendosi nell’ambiente circostante l’Uranio, avrà
effetti (molto nocivi sulle catene molecolari all’interno delle cellule degli
esseri viventi con le quali interagisce), seguendo i dettami della
proprietà SUSCETTIVA dei materiali ferromagnetici essendo la radioattività
un CEM naturale a elevatissima frequenza.
Occorre considerare che tutti gli atomi sono formati, da un nucleo intorno al
quale ruota un numero di elettroni uguale a quello dei protoni presenti
nel nucleo. Nella loro rotazione intorno al nucleo dell’elemento considerato,
gli elettroni producono un Campo Magnetico che è tanto più forte, quanto
numericamente elevato, è il numero di elettroni che lo origina.
In pratica, ogni atomo di ogni elemento, emana un Campo Magnetico che è
tanto più elevato, quanto maggiore è il numero atomico dell’elemento
considerato.
In effetti, se si analizza la TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI, tutti
i materiali radioattivi, hanno un numero atomico elevato (il numero atomico
è il numero dei protoni presenti nel nucleo dell’atomo); gli elettroni (che
coincidono con il numero dei protoni che formano il nucleo dell’atomo),
ruotano velocemente intorno a esso, e come detto in precedenza, hanno
sia una carica elettrica negativa che una piccola carica magnetica;
pertanto la radioattività è un segnale elettromagnetico ad altissima
frequenza dovuto alla rotazione degli elettroni. Per la loro piccola
carica magnetica, gli elettroni impongono al nucleo dell’atomo una
“oscillazione” (nel caso dell’Uranio questa avviene a altissima
frequenza) che si diffonde con il suo “magnetismo”
nell’ambiente circostante contaminando tutti i corpi in cui penetra.
Inoltre, a causa della loro “oscillazione” ad altissima frequenza,
gli atomi superficiali di una barra di Uranio, si distaccano
facilmente (con poca forza cioè), dagli atomi adiacenti,
contaminando con la loro radioattività nociva, l’ambiente circostante,
dimostrando in questo modo la pericolosità della radioattività.
Fortunatamente i materiali (o gli elementi) maggiormente utilizzati nella vita
di tutti i giorni dall’uomo, e quelli presenti in quantità notevole in natura,
hanno un basso numero atomico ed emettono perciò con i loro elettroni
ruotanti intorno al nucleo, un Campo Magnetico di valore minimo che non
interferisce (o interferisce poco), con quello degli atomi che formano
le catene molecolari all’interno delle cellule che formano il corpo umano.
In effetti, gli atomi di ogni elemento vibrano e per recuperare questa forma di
energia (che è poi una forma di energia magnetica), è stata
rilasciata dall’organismo americano competente, una patente (un brevetto),
per un prodotto che permetteva al suo utilizzatore appoggiarlo unitamente
a un telefono cellulare su una qualsiasi superficie (meglio se ferrosa),
recuperando parte del piccolo ma inesauribile Campo Magnetico ivi
presente, ricaricarne gratuitamente la batteria.
Nella spiegazione dei Buchi Neri (vedi sito
www.cemeclima.com),
abbiamo visto che gli elettroni ruotano intorno al nucleo dell’atomo di
appartenenza, fino a quando l’intero numero degli atomi del pianeta o del
sistema solare “fagocitato” dal Buco Nero, collassa. Questo avviene a causa
dell’annullamento del Campo Magnetico naturale del pianeta o della stella
cui esso appartiene nel momento della sua “fagocitazione”. La radioattività
di un atomo di Uranio, cesserà completamente quando i suoi novantadue
elettroni che lo costituiscono, non ruoteranno più intorno al nucleo,
perché precipitati su esso, nel momento in cui l’Astro o il Pianeta,
verrà “fagocitato” dal Buco Nero. Fino a quando esisterà il Campo
Magnetico naturale in un Pianeta o in una Stella, se in quel Pianeta o in
quella Stella esiste dell’Uranio, novantadue elettroni che compongono
unitamente al nucleo l’atomo di Uranio, ruoteranno intorno ad esso (come
del resto, ruoteranno tutti gli elettroni di tutti gli altri atomi che
costituiscono il corpo celeste), producendo sempre una radioattività la cui
durata non dipenderà dall’opinione di questo o quello scienziato, ma
cesserà quando non esisterà più nel Pianeta o nell’Astro il suo Campo Magnetico
naturale.
Quando nei poligoni di tiro militari, o in azioni di guerra, vengono usati
e sparati proiettili all’Uranio impoverito, essi rilasciano durante la
loro “gittata”, degli atomi dello stesso materiale, che ricadendo sul
terreno, rendono per la loro radioattività, la sua superficie sterile per
un numero elevatissimo di anni. La radioattività degli atomi di Uranio
dispersi (il suo CEM ad altissima frequenza), penetra anche all’interno delle
cellule delle persone che ne calpestano il suolo, rompendo in breve
tempo, molte delle catene molecolari contenute nelle loro cellule,
alterandone in modo irreversibile il regolare funzionamento biologico. Si
altera in questo modo anche il regolare funzionamento biologico delle cellule
dei micro organismi presenti nel terreno e in definitiva la radioattività
degli atomi di Uranio dispersi sulla sua superficie, lo renderà
inutilizzabile per un uso agricolo, civile o industriale perché nocivo
all’uomo per molti anni. In compenso, la sicurezza dello Stato sarà tutelata e
garantita!! In questo caso occorrerebbe scegliere se nella vita di tutti i
giorni (esaminando il caso specifico dell’Uranio impoverito), si deve usare la
ragione della forza o la forza della ragione (il buon senso). Andare a
discutere il caso specifico dell’Uranio impoverito, potrebbe riservare la non
lieta sorpresa che in quel caso specifico conta più la ragione della forza che
la forza della ragione.
Abbiamo visto che il Campo Magnetico naturale orienta l’indicatore
di una bussola in direzione del nord magnetico del Pianeta. In effetti, il
Campo Magnetico naturale non è in grado di capire se ciò che orienta è
l’indicatore o ago di bussola, o un oggetto di qualsiasi altra forma. Il
Campo Magnetico naturale orienta verso il Nord magnetico tutti gli atomi che
formano l’ago della bussola e ciò avviene in modo più o meno evidente per
tutti gli atomi che formano il pianeta in funzione della loro permeabilità
magnetica µ. Le persone, non sono in grado di osservare gli oggetti a
livello atomico ma vedono il risultato complessivo dell’orientamento degli
atomi che li costituiscono come nel caso dell’ago della bussola.
Il primo principio della Fisica segnale che: “In natura
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
La radioattività dell’Uranio, è una grandissima energia
elettromagnetica avente una elevatissima frequenza che è fornita da ogni
suo atomo per un numero infinito di anni in quanto la rotazione degli
elettroni intorno al nucleo dell’atomo che compongono, è dovuta al Campo
Magnetico naturale (come del resto ciò avviene per gli elettroni di tutti gli
atomi di tutti gli elementi presenti nel pianeta); ho letto che la
radioattività dimezza il suo valore ogni 100.000 anni ma un’altra
volta ho letto su un giornale che la durata di tale dimezzamento era
di 4,5 miliardi di anni. In effetti, lo stivaggio delle scorie radioattive (per
una loro eliminazione), è un problema molto difficile da risolvere. Questo
fatto, segnala in pratica l’impossibilità che un atomo di materiale
radioattivo, abbia in se’ e fornisca per un tempo considerevolmente lungo,
una tale mole di energia. Evidentemente in definitiva l’energia è fornita sì
dall’atomo di Uranio, ma essa è tutta originata e sottratta a quella del Campo
Magnetico naturale terrestre!
Il Campo Magnetico naturale, è presente nell’ambiente sotto forma di
polarità senza massa ma la stessa cosa non può dirsi della radioattività
che è considerata una quantità di energia che si evidenzia a causa
della rotazione degli elettroni dell’atomo che dispongono di una massa
infinitesima e una piccola carica magnetica, o all’orientamento ad altissima
frequenza imposto al nucleo, dalla rotazione (non equilibrata) degli
stessi intorno ad esso. Allo stesso tempo, il Campo Elettromagnetico
artificiale, è una forma di energia senza massa. Inoltre vedi Fig. 1, Fig.
2, Fig. 3, se la radioattività non fosse un Campo Elettromagnetico, a
frequenza elevatissima, non potrebbe indebolire in modo rilevante (in
funzione della proprietà SUSCETTIVA), la struttura di una corazza in acciaio,
prima ancora di toccarla fisicamente. La radioattività è quindi
un’energia posseduta dall’atomo di Uranio, ma essa per durare così a lungo
(senza consumarsi), non può che essere sottratta o fornita (in continuazione)
dal Campo Magnetico Naturale che in questo modo diminuisce il suo valore in
maniera impercettibile per l’uomo ma percettibile per la natura.
Se la radioattività dell’Uranio (cioè la sua energia), non fosse
continuamente reintegrata dal Campo Magnetico naturale, finirebbe molto
prima di quanto ipotizzato dalla Scienza Ufficiale.
La gran quantità di segnali elettromagnetici originati dall’uomo e
presenti nell’ambiente, se apparentemente non interferiscono con nessuna
forma di vita reale appartenente al regno animale, vegetale, o a quella
amorfa del regno minerale, in realtà producono un’alterazione nella loro
struttura, molecolare e gli effetti delle modificazioni risultanti, saranno
evidenti in tempi imprevedibili. In effetti, a causa dei numerosi CEM
ambientali artificiali, si riscontrano già ora patologie umane di origine
sconosciuta e non curabili con successo, inspiegabili diminuzioni nella
popolazione delle Api (non è solo l’effetto dell’azione dei Nicotinoidi
utilizzati in agricoltura), variazioni climatiche che si concretizzano con
risultati disastrosi sull’ambiente in cui viviamo, modificazioni genetiche
nella specie umana causanti patologie dall’origine sconosciuta. Negli
esseri viventi, la Medicina ufficiale ipotizza che alcune delle patologie
riscontrate, siano un’eredità causata da alterazioni biologiche presenti nel
patrimonio genetico di antenati vissuti molti anni prima(!).
MINIERE DI URANIO – URANIO IN BARRE
In natura, le miniere di Uranio sono veramente poche tanto da
indurre i Governi a “riciclare” l’Uranio utilizzato per scopi militari
(quello utilizzato nella produzione di armamenti nucleari), a un uso
civile per la produzione di energia elettronucleare.
I minatori che lavorano in miniera, sono soggetti a una radioattività
relativamente bassa (non vuol dire che questo lavoro nel tempo non sia nocivo),
perché il materiale è presente nella terra in quantità minime. Per
renderlo utilizzabile si procede a processi di raffinazione,
concentrazione, arricchimento del minerale e nel momento in cui si
presenta in barre per un suo utilizzo civile nella produzione di energia
elettrica, la sua radioattività risulta notevole e altamente nociva sia per
l’ambiente che per gli esseri viventi (TUTTI e indipendentemente da quale Regno
essi appartengano).
Mogno Gian Pietro
T O R I N O